La crescente tensione internazionale sta avendo pesanti conseguenze sui mercati e sul costo delle materie prime, rendendo urgente per molte imprese accelerare i progetti di trasformazione digitale per diventare più dinamiche e resilienti.
Un cambiamento oggi necessario per restare sul mercato, che riguarda anche organizzazione e cultura aziendali, e che, per essere realizzato con successo, richiede tutte le risorse disponibili.
A cominciare dagli incentivi governativi per l’innovazione che il Ministero dello Sviluppo Economico ha previsto nel nuovo Piano Transizione 4.0, attingendo ai fondi del Recovery Fund europeo e del NextGenerationEU.
Il Piano Transizione, che è biennale e vale oltre 18 miliardi di euro in crediti d’imposta, ha sostituito i precedenti piani d’Impresa 4.0 e Industry 4.0 condividendone lo scopo di aiutare le imprese a modernizzare i beni strumentali (varrà per tutti i beni consegnati entro il giugno 2023).
Il Piano Transizione 4.0 si aggiunge agli incentivi per l’innovazione delle PMI già introdotti dalla legge Sabatini, e comprende i crediti d’imposta del 15% per i beni immateriali fino al 2024 (ridotto dal 20% dello scorso anno).
La Legge di Bilancio 2022 ha rinnovato per dieci anni, fino alla scadenza del 2031, il credito d’imposta per ricerca & sviluppo, innovazione e design, valorizzando al 15% le specifiche attività che riguardano l’innovazione digitale.
Aggiornamenti dei sistemi di produzione e delle infrastrutture informatiche non bastano per realizzare la trasformazione digitale senza un cambiamento culturale delle persone.
A questo proposito sono utili gli incentivi del Bonus Formazione 4.0 che è stato esteso fino alla fine dell’anno 2022. Oltre ai costi della formazione, il credito d’imposta può coprire le spese indirette sia dei formatori sia del personale interno.
C’è inoltre la possibilità di ammettere le spese per la creazione dei piani di formazione con la mappatura degli skill esistenti e l’individuazione delle competenze da colmare.
Formazione 4.0 abbraccia molte tecnologie digitali (sono previste 11 categorie: big data, analisi dei dati, cloud, server security, server fisici, sistemi di prototipazione rapida, realtà aumentata, robotica avanzata e collaborativa, manifattura additiva, IoT e integrazione digitale dei processi aziendali) la cui conoscenza è diventata un prerequisito per innovare i business.