Le esigenze di flessibilità e scalabilità dei servizi informatici, unitamente a quelle d’accesso distribuito ai servizi aziendali per i clienti e i dipendenti in smartworking, hanno reso i servizi di cloud sempre più strategici. Con il cloud le imprese possono avvalersi di servizi IT allo stato dell’arte limitando al minimo l’investimento nelle infrastrutture.
Quelle che già dispongono di un data center possono invece sfruttare il cloud per accelerare il decollo dei nuovi progetti che richiedono continuità operativa e prestazioni, mantenendo sui sistemi on-premise le applicazioni di prossimità meno critiche, non soggette a picchi di carico. Il cloud aiuta le imprese a ottenere più velocità e flessibilità dall’IT, a disporre di supporti tecnologici più efficienti, sicuri e conformi con le normative, senza doversi far carico degli oneri tecnici e d’aggiornamento necessari.
L’utilizzo dei servizi di cloud pubblico, unitamente ai supporti per una gestione del data center aziendale in cloud ibrido, offrono l’opportunità di accedere on-demand a funzioni d’analisi su big data, high performance computing, intelligenza artificiale (pensiamo alle chatbot, al riconoscimento vocale o d’immagine, al tracciamento geografico…) che sarebbero impossibili da implementare in casa. Sul fronte client, il cloud risolve velocemente i problemi della produttività locale e remota dei team supportando le capacità di condivisione dati e di comunicazione, minimizzando i rischi di sicurezza e il lavoro dell’IT. L’utilizzo di applicazioni in modalità software-as-a-services (SaaS) in cloud ha consentito a molte aziende di far fronte all’emergenza creata dall’attuale pandemia, attraverso la predisposizione di ambienti di lavoro remoto e da casa più flessibili ed efficienti di quelli d’ufficio.
L’impiego del cloud, funzionale sia all’innovazione sia alla resilienza aziendale resta in ogni caso un percorso complesso che richiede strategie efficaci e l’acquisizione di nuove competenze, sia da parte dei team IT sia degli utenti.
Mentre da un lato è importante che in tutta l’azienda siano note le prerogative dei nuovi strumenti disponibili in cloud, dall’altro è importante che vengano riviste le modalità con cui gli amministratori IT gestiscono il provisioning, le configurazioni, il controllo delle prestazioni e della sicurezza, sia all’interno degli ambienti dei provider sia in quelli ibridi dove il cloud convive con le applicazioni esistenti del data center.
La formazione è quindi un ingrediente indispensabile per un’adozione matura del cloud, senza pericolosi salti nel buio.